Gli sbocchi lavorativi dopo Giurisprudenza

Quale futuro attende i Laureati in Giurisprudenza lo vogliamo comprendere con questo articolo comprendendo gli sbocchi lavorativi dopo Giurisprudenza. Iscriversi ad un corso di laurea in Giurisprudenza spesso presuppone la scelta di diventare un avvocato, ma questo non è l’unico sbocco professionale di un corso di laurea giuridico.

Innanzitutto, come per molti ambiti, la passione per la “materia” è determinante per un percorso brillante e per la costruzione di una carriera futura.

Le conoscenze e competenze che si acquisiscono frequentando un corso giuridico si possono riassumere nei seguenti punti:

  • Acquisire una padronanza degli elementi della cultura giuridica di base nazionale, internazionale ed europea, anche con tecniche e metodologie casistiche, in rapporto a tematiche utili alla comprensione e alla valutazione di principi e istituti del diritto positivo
  • Imparare a progettare atti giuridici
  • Acquisire capacità critiche e autonomia di giudizio per affrontare problemi interpretativi e applicativi del diritto positivo, anche in ambito economico.

Una volta conseguita la laurea si possono considerare vari sbocchi lavorativi quali, avvocato, consulente legale, magistrato, notaio che vediamo di seguito nel dettaglio:

AVVOCATO

E’ un libero professionista che svolge attività giudiziale e stragiudiziale; si accede a questa professione previo lo svolgimento di un praticantato forense della durata di 2 anni presso uno studio legale; al termine si dovrà sostenere l’esame di stato che “abilita” alla professione.

CONSULENTE LEGALE

E’un professionista molto ricercato in aziende pubbliche e private e, in quanto esperto giuridico, è chiamato a fornire pareri legali ed essere aggiornato nelle varie normative di settore.

MAGISTRATO

Per poter diventare magistrato la laurea è solo il primo passo in quanto questo ruolo richiede ulteriori studi quali dottorati di ricerca, diplomi di scuola di specializzazione per le professioni legali; inoltre bisogna aver svolto il tirocinio nei tribunali ed infine partecipare al concorso per la magistratura.

NOTAIO

Anche per diventare notaio la laurea non basta ma bisogna svolgere un tirocinio di 18 mesi presso uno studio notarile per poter poi partecipare al concorso bandito ogni anno dal Ministero della Giustizia per i vari collegi notarili in Italia.

Inoltre i laureati in giurisprudenza sono anche considerati per ruoli manageriali sia nel settore bancario che in quello assicurativo.

Pertanto tanto più è valido e proficuo lo studio durante il percorso accademico tanto più sarà semplice intraprendere la professione giuridica che più interessa. L’Unicusano Bari sede d’esame, infatti propone il suo corso di laurea magistrale a ciclo unico in Giurisprudenza che si avvale di docenti preparati e dispone di un piano di studio con materie anche più nuove ed aggiornate.